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La scomparsa di un giudice, a maggior ragione se costituzionale, vieppiù se componente di una Corte - come quella Suprema degli Stati Uniti – che prevede per i suoi membri un mandato a vita, anzi, più esattamente, “during good behaviour”, è un fatto di grande rilievo, avendo questi un forte ruolo pubblico ed in pubblico, in virtù anche degli strumenti di cui la Corte è dotata per far emergere le argomentazioni dei singoli giudici. A supporto di questo rilievo, infatti, vi sono almeno tre grandi ragioni. Innanzitutto, il valore strategico che l’essere magistrato riveste, appunto, all’interno dell’equilibrio dei poteri, soprattutto negli ordinamenti liberal-democratici. In secondo luogo, proprio in considerazione della posizione costituzionale che questi aveva in vita, anche la morte di un magistrato si trasforma automaticamente in un fatto pubblico ad alta valenza istituzionale, politica e sociale, chiamando in causa direttamente i modi, le forme e i soggetti attraverso i quali gli ordinamenti si danno regole e le interpretano. Infine, perché il nostro tempo davvero sembra essere caratterizzato... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
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Il parlamentarismo dualistico francese dopo le elezioni legislative 2024: un sistema elettorale che non garantisce la stabilità di governo e non mette in evidenza i poteri costituzionali del Capo dello Stato, del Parlamento e del Governo
Jacques Ziller (10/07/2024)
Le elezioni messicane del 2 giugno 2024: consolidamento della democrazia pluralistica o anteprima dell'erosione democratica?
Marco Olivetti (26/06/2024)
Europee: Italia al voto tra astensionismo e polarizzazione
Lorenzo Pregliasco e Valentina Porta (12/06/2024)
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Paolo Pietrangelo (03/06/2024)