Le esigenze storicamente sottese al principio di soggezione del giudice alla legge, prime tra tutte quelle di prevedibilità e calcolabilità giuridica, rischiano di essere compromesse dal ruolo via via crescente e centrale, e tuttavia inevitabile, che nella scena giuridica, a causa di plurimi fattori (ampliamento degli spazi interpretativi, polisemia normativa, vuoti di previsione normativa da colmare ricorrendo analogicamente ai principi costituzionali e generali, natura multilivello del sistema delle fonti), ha assunto la giurisdizione con l’emersione di una giurisprudenza a tratti creativa. L’obiettivo è, allora, quello di conciliare la portata “creativa e diffusa” del diritto giurisprudenziale con le esigenze di uniformità e prevedibilità della decisione, neutralizzando il rischio di una deriva della giurisdizione verso l’instabilità perenne del diritto liquido. Tre le strade da percorrere nel perseguire quell’obiettivo. Rafforzamento della cultura della giurisdizione, riconoscimento dell’importanza del precedente giudiziario (elaborato in concreto e non in astratto) anche nei percorsi universitari, nell’accesso alle professioni legali e nella formazione dei futuri professionisti del diritto, valorizzazione della funzione nomofilattica... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
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