Il processo costituente cileno, avviato in risposta alle mobilitazioni popolari dell’ottobre del 2019 (note con il nome di “estallido social”) ha attratto fin dall’inizio l’attenzione internazionale e in particolare quella dei costituzionalisti e comparatisti, anche in Italia. Ci sono molteplici ragioni che possono spiegare questo interesse per un paese lontano, confinato in un angolo remoto del continente latinoamericano, con un ridotto numero di abitanti e un impatto poco significativo sull’economia del pianeta. Tra esse, spicca il valore simbolico rivestito dall’intero processo costituente, volto a sostituire la costituzione del 1980, voluta da Pinochet, che continua ad essere la norma fondamentale cilena, nonostante i molteplici emendamenti apportati dopo il ritorno alla democrazia. In qualche modo, l’attenzione che il Cile ha ricevuto negli ultimi mesi è figlia del passato, ovvero dell’ondata di solidarietà che aveva suscitato nei drammatici anni della dittatura, specie in paesi come l’Italia, profondamente toccati dalle conseguenze domestiche della guerra fredda. Ma non solo il passato. Il processo costituente cileno ha aperto spazi di riflessione sul futuro del costituzionalismo, in un’epoca in cui esso sembra in una fase di regressione, collegata all’insoddisfazione per i suoi esiti redistributivi e per l’incapacità di rispondere alle domande sociali. Con il conseguente riaffacciarsi, in nuove e vecchie democrazie, di pulsioni autoritarie, guidate da forze populiste e nazionaliste, che mettono in discussione gli acquis della democrazia pluralista. È stata pertanto grande la delusione per l’esito del processo, che si è concluso con un nulla di fatto, a seguito della “contundente” (per riprendere il termine spagnolo) vittoria del “rechazo” (61,86% contro il 38,14% dell’“apruebo”) nel referendum costituzionale del 4 settembre 2022. Benché le posizioni degli studiosi esterni divergano quanto alla valutazione del testo prodotto dalla Convenzione costituzionale... (segue)
“Judicial overhaul” e regressione democratica in Messico
Tania Groppi (25/09/2024)