Pur essendo ormai l’invecchiamento della popolazione un tema di rilevanza globale e di interesse trasversale per diversi ambiti scientifici (dalla demografia, alla statistica, alla gerontologia, alla sociologia, alla psicologia dell’età adulta etc.), nella letteratura giuridica giuridica italiana non troviamo una riflessione che vada oltre i singoli profili che possono ragionevolmente coinvolgere - più facilmente - persone in là con gli anni (a partire dalle scelte politiche sull’età pensionabile, alle scelte collegate al fine vita, al trattamento del consenso per le cure, all’organizzazione sanitaria per ciò che riguarda i costi della lungo degenza etc.). Le scelte drammatiche (sulle cure per i contagiati più gravi) con le quali si sono dovuti misurare gli operatori sanitari negli ospedali italiani soprattutto nelle prime fasi acute della diffusione del contagio da Covid 19 hanno di fatto lambito una società (sconvolta e impreparata) che in ogni parte del mondo appariva impegnata, come era inevitabile, a reperire i geni della resilienza e della sopravvivenza. Al di là dello shock immediato legato alla consapevolezza che era inevitabile, nella totale penuria di strumenti sanitari di supporto alla respirazione e nella crisi delle terapie intensive, scegliere tra i contagiati (e quindi in taluni casi sacrificare le persone più anziane con co-morbilità gravissime) o del clamore mediatico delle immagini che mostravano la processione delle bare portate dai mezzi messi a disposizione dall’esercito italiano, non mi pare che la gravità di quei momenti per l’idea stessa di società, che si riconosce nel valore della dignità della persona, della solidarietà e quindi dell’eguale diritto alle cure, sia stata oggetto di specifiche riflessioni. Eppure l’attenzione diffusa verso una società fondata sul personalismo e sulla solidarietà è stata favorita, quantomeno in Europa, dal linguaggio delle Costituzioni del secondo dopoguerra e dalla loro elevata sensibilità nei confronti del valore della persona e del ripudio di ogni forma di discriminazione, ivi inclusa quella che in effetti si è consumata ai danni di una parte di popolazione molto anziana (ricordiamoci, come è doveroso, della elevatissima concentrazione di decessi registrata soprattutto nelle residenze per anziani... (segue)
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