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NUMERO 21 - 17/11/2010

 Il pasticciaccio della 'ri-statizzazione' dei segretari comunali e provinciali

Dallo scorso 31 luglio l’Agenzia dei segretari non c’è più. Formalmente è rimasta la Scuola, ma, come si vedrà, è una finzione. Sono invece rimasti i segretari, la relativa normativa sulle funzioni ed i percorsi professionali, come pure la disciplina contrattuale.
 Per (modeste) ragioni di risparmio si è raccontato che era inutile tenere il consiglio di amministrazione centrale e quelli regionali, essendo meno costoso passare tali compiti al Ministero dell’Interno. Rispetto ai costi di tutti i consigli d’amministrazione mandati a casa, che Governo e Parlamento avrebbero dovuto da tempo semplificare, chiunque conosca il settore sa bene che il vero risparmio sarebbe stato quello di cui la politica non vuol però sentir parlare; che è il costo (attualmente pari a circa ventitremilioni di euro) dei segretari che periodicamente vanno in disponibilità (e non in esubero!), con la finalità di consentire – come si volle con la riforma del ’97 – a ciascun sindaco o presidente di provincia che arriva, o che fa un altro mandato, di poter spostare in panchina (appunto in disponibilità) il segretario che... (segue)



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