I servizi di comunicazione elettronica e le attività di trasmissione televisiva sono servizi che sono stati influenzati dall’evoluzione tecnologica e dallo sviluppo della rete internet, nonché dai processi di internazionalizzazione dell’economia. Questi servizi hanno enormemente accresciuto il loro rilievo, generando al giorno d’oggi un economia che si sviluppa su basi prettamente transfrontaliere, sia all’interno dell’Unione europea e da Paesi terzi verso la UE. Tale evoluzione si apprezza ancor di più se si sposta lo sguardo nella prospettiva dell’ utente; oggi si ha la possibilità di accedere ad una molteplicità di servizi e di contenuti (spesso distribuiti in maniera illegale), offerti da operatori stabiliti nello stesso Paese, all’interno del territorio dell’Unione europea o anche al di fuori della stessa. Il tutto in maniera veloce e a costi relativamente bassi. Un’evoluzione quindi che dà vita ad una varietà di problematiche giuridiche, che vanno dai noti profili di concorrenza tra gli operatori, alla regolamentazione dei nuovi mercati, fino alla ben nota questione della tutela della proprietà intellettuale e della lotta alla pirateria. In particolare, un aspetto che merita attenzione e che ha non poche implicazioni sotto il profilo teorico e pratico è quello della competenza in materia di controllo sulle attività di trasmissione televisiva allorchè vengono prestate in modalità “transfrontalieria” , anche in confronto alle stesse procedure previste per servizi molto vicini a queste, come i servizi di comunicazione elettronica. Si tratta di un tema che è stato oggetto di notevoli evoluzioni nel tempo, formatesi principalmente attraverso la giurisprudenza comunitaria prima e la legislazione comunitaria in seguito. In particolare si tratta di una tematica alla quale afferiscono una molteplicità di questioni: il dispiegamento della libertà di prestazione di servizi in ambito comunitario e la tutela dei principi del mercato unico e del principio del Paese di origine, nonché del divieto di una doppia imposizione normativa in ambito comunitario; l’affermazione della libertà di informazione e del diritto ad essere informati che si dispieghi anch’esso in ambito europeo, che rileva sia nell’interesse degli operatori che dei cittadini; un’equa ed uniforme tutela dei consumatori, in particolare allorquando questi accedono a servizi forniti a livello transfrontaliero. In questo articolo si cercherà dunque di ricostruire il (diverso) percorso giurisprudenziale e normativo che ha riguardato la regolamentazione delle fornitura transfrontaliera nei settori delle attività televisive e dei servizi di comunicazione elettronica, anche alla luce della più recente giurisprudenza sul tema. Un utile raffronto che mostrerà come alcune questioni rimangano ancora aperte, rilevando ancora una volta la problematicità di tentativi di regolazione di uno scenario tecnologico e di mercato in continua mutazione... (segue)
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21/11/2016
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