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FOCUS - Comunicazioni, media e nuove tecnologie N. 3 - 28/09/2015

Giurisprudenza » Europa » Corte di Giustizia » Comunicazioni elettroniche - Diritti degli utenti - Corte di Giustizia, sentenza C-416/14 Fratelli De Pra ,

 Corte di Giustizia, Sentenza n. 416/2015, in tema di tassa di concessione governativa (con nota di V.M.)

La Corte di Giustizia ha risolto una questione in via pregiudiziale rimessa dal Commissione Tributaria Regionale di Mestre-Venezia in merito alla compatibilità con il diritto comunitario della tassa di concessione governativa per l’utilizzo in abbonamento di apparecchiature terminali radiomobili (es. cellulari). In particolare, la Corte ha concluso che l’applicazione di una tassa di concessione governativa:

-    non viola la Direttiva 1999/5 in quanto essa si applica non alle apparecchiature terminali per il servizio radiomobile terrestre, bensì ai contratti di abbonamento sottoscritti per l’uso di tali apparecchiature, e ciò non interferisce con la vendita delle apparecchiature stesse (dal momento che essa può avvenire anche senza obbligo di sottoscrivere un contratto di abbonamento in Italia), né costituisce un ostacolo alla libera circolazione di tali apparecchiature (dal momento che la tassa non si applica nemmeno alle apparecchiature terminali provenienti da altri Stati membri);

-    non viola le direttive 2002/19 e 2002/22 in quanto non è collegata alla procedura di autorizzazione generale bensì all’uso dei servizi di telefonia mobile forniti dagli operatori e, inoltre, in presenza di uncontratto di abbonamento per l’utilizzo del terminale radiomobile non è richiesta una licenza di stazione radio o un’autorizzazione generale;

-    non viola l’art. 20 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea con riferimento al differente trattamento degli utenti di apparecchiature terminali radiomobile (solo gli utenti in abbonamento sono soggetti alla tassa di concessione governativa, e non anche gli utenti di servizi pre-pagati), dal momento che tale disposizione non è applicabile alla tassa di concessione governativa in quanto quest’ultima non ricade nell’ambito applicativo delle direttive sopra indicate.

 

Con nota di V.M.



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