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Due sono le ragioni della crescente disaffezione, se non della ostilità, verso le Istituzioni Europee: il convincimento, sempre più diffuso, della inadeguatezza dei vincoli fiscali ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi della piena occupazione e del benessere sociale, espressamente indicati nel TUE come alcune delle ragioni che giustificano l’Unione; l’insofferenza verso la proliferazione incontrollata di una legislazione sovrabbondante ed invasiva in quasi tutti gli ambiti della vita dei cittadini e delle imprese degli Stati membri (e che quest’ultima non sia meno urgente della prima lo dimostra la Brexit). Le riflessioni che seguono sono dedicate alla disamina della seconda questione, mentre il problema della governance fiscale resta affidato agli studiosi di economia… (segue)
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De profundis. In memoria delle procedure di bilancio italiane
Chiara Bergonzini (10/07/2024)
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L’affettività dei detenuti tra inerzia del legislatore e attivismo della Corte costituzionale
Valentina Ciaccio (10/07/2024)
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Armonizzazione contabile, coordinamento finanziario e principio dell’equilibrio finanziario: un trittico rovesciato
Clemente Forte e Marco Pieroni (10/07/2024)
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Divario territoriale, governo del territorio e innovazione
Paola Lombardi (10/07/2024)
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I contratti pubblici per le infrastrutture nel prisma del PNRR
Andrea Magliari (10/07/2024)
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L’azione per l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari pubblici
Andrea Maltoni e Gianfrancesco Fidone (10/07/2024)
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Fenomenologia di un diritto: l’affettività in carcere
Manuela Pattaro (10/07/2024)
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Golden Power e procedimento amministrativo
Diana Pittelli (10/07/2024)