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NUMERO 21 - 02/11/2011

Quello che l'Europa chiede all'Italia

Con la chiusura nella settimana scorsa della due giorni (il 21 ed il 27 ottobre) del vertice dei capi di stato e di governo dell’Eurozona dedicato alla risoluzione del finanziamento del debito sovrano della Grecia (con relativa imposizione di una perdita del 50% sul debito detenuto da privati), all’approvazione del programma di riforme chiesto all’Italia, all’aumento del fondo salva Stati e alla ricapitalizzazione delle banche, si riteneva che l’Europa avesse superato il momento più difficile della crisi che sta attraversando. I giornali dei giorni successivi, intervistando i leader europei, evidenziavano un clima generale di euforia, peraltro manifestato dal positivo andamento dei mercati finanziari. Quanto accaduto tra venerdì e l’inizio di questa settimana con la caduta delle borse europee e di Wall Street, ed in particolare dei titoli bancari (compresi quelli delle banche francesi e tedesche maggiormente esposte nei confronti del debito greco), con la (improvvida?) decisione presa dal primo ministro Papandreu di sottoporre a referendum il piano dell’Ue, con l'aumento dello spread.  .. (segue)



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