Da qualche anno a questa parte il dibattito sull’indirizzo politico è tornato ad animarsi; ed è interessante chiedersi quale ne sia la ragione. Forse, questa sta nel fatto che – se ne abbia o no piena consapevolezza – l’indirizzo stesso è diffusamente avvertito come un “bene” di cui si ha un disperato bisogno, una sorta di obiettivo che va ad ogni costo centrato, senza però che si sappia come fare per raggiungerlo a pieno, ovverosia che – parafrasando Pirandello – si presenti a mo’ di un personaggio in cerca di autore. È singolare, ad ogni buon conto, la circostanza per cui gli studi che lo hanno ad oggetto oscillino tra due poli opposti e sideralmente distanti l’uno dall’altro: da quello che porta all’esito per cui la sua ricerca parrebbe dimostrarsi vana, inducendo ad un pessimismo senza speranza circa la possibilità di averne effettivo riscontro... (segue)
Fino a che punto possono tenersi distinte le vicende della forma di governo da quelle della forma di Stato?
Antonio Ruggeri (09/10/2024)