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A prima lettura appaiono giustificati i toni che la stampa ha utilizzato per sottolineare l’importanza e la complessità della recentissima sentenza con cui il Tribunale costituzionale federale tedesco (BverfG) ha nella sostanza dichiarato la compatibilità con la Legge fondamentale tedesca (Grundgesetz, GG) della legge di ratifica del Trattato di Lisbona del 2007, ma ha altresì imposto le condizioni che dovranno essere inserite nella collegata legge ordinaria sul rafforzamento dei poteri del parlamento tedesco volta a garantire l’effettiva partecipazione dell’organo nei futuri processi legislativi e decisionali europei. In effetti, le condizioni imposte dai giudici costituzionali tedeschi sono destinate a procrastinare la firma della ratifica da parte del presidente della repubblica, firma che dovrà essere preceduta dai passaggi parlamentari necessari per l’approvazione di una legge che contenga tutti i presupposti indicati dal Tribunale costituzionale federale e quindi sia in grado di garantire concretamente il potenziamento dei poteri del Bundestag e del Bundesrat rispetto alle responsabilità ed alle competenze che il Trattato di Lisbona riconduce ai parlamenti nazionali.
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Sentenza BUNDESVERFASSUNGSGERICHT - BVerfG, 2 BvE 2/08 del 30.6.2009 sulla ratifica del Trattato di Lisbona da parte della Germania
Poco meno di un mese fa si è svolto il referendum per l’abrogazione parziale della legge elettorale vigente. La chiamata alle urne dei referendari è riuscita a raggranellare solo il 23% circa degli aventi diritto al voto, raggiungendo così...
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