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Numero 17 - 22 settembre 2010 NORMATIVA [24]    GIURISPRUDENZA [8]    DOCUMENTAZIONE [17]

L'Italia delle due Costituzioni

 Circa due anni fa, all’indomani delle elezioni politiche del 2008, avevo modo di scrivere su questa Rivista che le novità più rilevanti che scaturivano dai risultati di quel turno elettorale erano sostanzialmente due: in primo luogo, il passaggio da un bipolarismo eterogeneo e “forzoso” incentrato sugli schieramenti ad un bipartitismo tendenzialmente di programma. In secondo luogo, la conseguente semplificazione del quadro politico, derivante anche dall’assorbimento di alcune forze politiche nei due partiti “contenitori”. Ebbene, si può dire che questa mia analisi dei dati elettorali del 2008 sia stata brutalmente spazzata via dagli avvenimenti che si sono susseguiti specialmente in questi due ultimi mesi. Peraltro, per mia fortuna, in quello scritto di due anni fa precisavo, con una certa dose di prudenza, che soltanto i futuri “problemi del governare che si assommeranno a probabili assestamenti all’interno dei due partiti maggiori” ci avrebbero detto se si trattava dell’ennesima fase transitoria di evoluzione della nostra forma di governo, o se invece l’elettorato italiano si riconosceva effettivamente e stabilmente in questo nuovo assetto bipartitico. Già i risultati del referendum abrogativo Segni-Guzzetta smentivano clamorosamente la propensione italica verso il bipartitismo. Oggi, comunque, la scissione del PDL con la costituzione dei gruppi parlamentari finiani di “Futuro e Libertà”, da un lato, e la fuoriuscita dal PD del gruppo API di Rutelli e di altri singoli parlamentari, nonché le recentissime tensioni con il “movimento” dei veltroniani, dall’altro lato, stanno mettendo seriamente in crisi quel che resta dell’assetto bipolare, oltre che la stabilità del governo Berlusconi, tanto da lasciare intravedere passaggi di parlamentari dall’area dell’opposizione a quella di maggioranza. In ogni caso è chiaro che l’assetto tendenzialmente bipartitico uscito dalle elezioni politiche del 2008 e l’amplissima maggioranza di governo si sono rapidamente sfaldati, tanto che l’ipotesi di prossime di elezioni politiche anticipate mi sembra tutt’altro che irrealistica. 
Come e perché tutto questo è avvenuto? Probabilmente perché si sta verificando l’esaurimento di un ciclo storico-politico, per una serie di ragioni che trovano una loro possibile spiegazione, esaminando gli avvenimenti, che si sono verificati in Italia negli ultimi venti anni -praticamente quelli della cosiddetta “seconda Repubblica”- proprio perché i processi politici di ogni tipo hanno tempi di sviluppo ragionevolmente lunghi.
Innanzi tutto, va osservato che il “tramonto dell’ideologia” di cui parlava Lucio Colletti negli anni Ottanta, a mio avviso ha comportato anche la caduta dei radicamenti ideali, per non dire sociali, su cui si basava l’identità delle varie figure organizzative di quel tempo e la loro conseguente entrata in crisi.

Spunti sulla transizione spagnola

Col romanzo "Anatomia di un istante" (Guanda, 2010, pp. 463), che si legge tutto d'un fiato, con vari colpi di scena, Javier Cercas ha scritto anche un ottimo testo di diritto costituzionale e di politica comparata su tutta la transizione spagnola. Il centro della narrazione è il tentato golpe del 23 febbraio del 1981 e più precisamente sui tre "eroi della ritirata", gli unici tre deputati che osano restare in piedi... (segue) 

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Le coppie omosessuali fra il vincolo (elastico?) delle parole e l'artificio della 'libertà'


Scriveva Giovanni Testori che le parole hanno una loro forza irriducibile, proveniente dal significato cui rinviano e dall’esperienza che inverano, che non può essere ignorata (“Ciò che importa è dirle, certe parole. / Una volta dette / non lasciano più pace…”)... (segue)
 

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L'effettività degli obblighi comunicativi dell'amministrazione: tra 'diritti' dei cittadini e responsabilità degli amministratori


L’attività amministrativa di comunicazione ha assunto nell’ultimo decennio, grazie ad interventi legislativi sempre più specifici e puntuali, un ruolo centrale nella dinamica dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Si tratta di un fenomeno che coinvolge interessi di varia natura i quali trovano un comune denominatore nella tutela del... (segue)
 

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Federalismo fiscale: occorre bandire le immunità

Il più attuale confronto sull’attuazione del federalismo fiscale ha riproposto l’ineludibile esigenza della riqualificazione della pubblica amministrazione in generale - in particolare di quella sub-statale - e la responsabilizzazione, in tale senso, del ceto politico. E’ emerso con grande chiarezza un debito consolidato oramai alle stelle, con oltre 47 miliardi di euro di indebitamento del sistema sanitario. Un problema... (segue)

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La Corte costituzionale interviene nuovamente sulla ripartizione delle competenze fra Stato e Regioni in materia di regolazione del contratto di apprendistato

Con la sentenza in epigrafe, la Corte costituzionale è tornata nuovamente ad occuparsi della ripartizione delle competenze fra legislazione statale e legislazione regionale, nonché del ruolo che può essere attribuito alla contrattazione collettiva, in materia di regolamentazione del... (segue)

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L'esercizio del potere estero nel modello federale statunitense

In Europa, i processi di trasformazione che hanno interessato le autonomie territoriali, pur con evidenti differenze nei diversi modelli statuali, presentano rilevanti elementi di convergenza, se non altro per il fatto che tutte le Costituzioni che conoscono livelli territoriali di governo in posizione intermedia tra lo Stato e gli enti minori affondano le proprie radici nel comune archetipo storico del modello federale statunitense. E’ quindi naturale la tendenza a porre in relazione... (segue)

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  • Una road map virtuosa per la riforma del sistema elettorale in senso stretto

    Le convulsioni  balneari della maggioranza e i corrispondenti (ma non così rilevanti) dibattiti interni al maggior partito di opposizione hanno comportato una rinascita di interesse per l’argomento relativo alla riforma del sistema elettorale. Il dato obiettivo di un meccanismo di trasformazione dei voti in seggi considerato dalla stragrande maggioranza dei partner una porcata (secondo la efficace definizione dello stesso padre della legge 270 del 2005) si è sposato con la necessità di mettere un argine all’ipotesi di interruzione della legislatura, avanzato in maniera ferma dalla Lega e in modo altalenante dal Presidente del Consiglio e da alcuni suoi consiglieri... (segue)

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