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Numero 23 - 30 novembre 2011 NORMATIVA [28]    GIURISPRUDENZA [15]    DOCUMENTAZIONE [18]

Occupy Wall Street e la primavera araba. Il trionfo della società civile

Sono passati poco più di dieci anni da quando si è svolta, organizzata dalle Nazioni Unite, la Conferenza sulla società civile globale (World Civil Society Conference): nel 1999 il segretario generale, Kofi Annan, ha celebrato il potere della società globale ("global people power") come un grande risultato delle Nazioni Unite. In realtà, che cosa sia la società civile globale non è mai stato ben chiaro e su questo punto innumerevoli sono stati i dibattiti e le polemiche: l’espressione appartiene infatti a quel gruppo di definizioni imprecise, come la globalizzazione e lo sviluppo sostenibile, il cui successo è dovuto proprio alla loro indeterminatezza e alla possibilità di riempirle, di volta in volta, dei contenuti desiderati.
Sono però già molti quelli che considerano Il 2011 come l’anno della affermazione del potere della società civile a livello globale di cui Kofi Annan parlava: ne sono la prova la primavera araba che ha percorso, con diversi risultati a partire dalle prime manifestazioni in Tunisia, l’Egitto, la Libia, il Quatar, lo Yemen, la Siria, la Giordania e il Marocco, le manifestazioni degli indignati in Spagna, in Grecia e in Italia e il grande successo di OccupyWallStreet (OWS), un movimento che in pochi mesi si è esteso ad alcune centinaia di città degli Stati Uniti e a oltre 1500 città nel mondo intero.
Tuttavia, ciò che è accaduto nel 2011 non è espressione di un movimento globale come possono esserlo i movimenti ambientalisti o quelli che si battono per i diritti umani.
Nel 2011 ci sono state, in luoghi diversi e per i motivi più disparati, tante diverse manifestazioni di lotta e di protesta delle società civili nazionali: nei paesi arabi contro regimi oppressivi, nei paesi europei per la mancanza di lavoro, negli Stati Uniti riproponendo idee ricorrenti nella storia americana sin agli inizi del secolo scorso, la riduzione dei condizionamenti delle grandi società di capitali e delle banche nella politica e la riforma del sistema fiscale, insieme ad altre legate all’attualità, quali la cessazione delle azioni militari all’estero, la riforma del sistema dell’istruzione e la sanità e poi, anche qui, una politica che crei nuovi posti di lavoro (pochi giorni, il 15 novembre, fa la Buffalo State University ha dedicato un convegno a questo tema: Why Occupy Wall Street? A Symposium on Globalization, Unemployment, and International Finance).
Riprendendo la famosa definizione della società civile di Karl Marx (nell’Ideologia tedesca) come "il vero focolare, il teatro di ogni storia", siamo in presenza di movimenti, associazioni, iniziative individuali e collettive, che propongono bisogni, valori e tensioni sociali che lo stato o il mercato non possono o non vogliono soddisfare: sono di volta in volta esigenze di libertà, di democrazia, di uguaglianza, di lavoro, di giustizia sociale ed economica.
Se quanto è accaduto nei paesi arabi rappresenta senz’altro un fatto nuovo nel panorama mondiale, qualche dubbio può sorgere sulla effettiva novità dei movimenti sviluppatisi negli Stati Uniti e in Europa. In entrambi, sono infatti confluiti esponenti di gruppi che hanno operato... (segue)

Art. 94 della Costituzione vivente: 'Il Governo deve avere la fiducia dei mercati' (nota minima a commento della nascita del Governo Monti)

È solo una provocazione quella racchiusa nel titolo di questa succinta riflessione? Direi, sì e no allo stesso tempo. Certo però che non è un caso che la gravissima crisi economico-finanziaria abbia già travolto sette Governi sui diciassette dell’eurozona. Ovviamente, nessuno dubita che, in regime parlamentare, il Governo debba godere della fiducia del Parlamento o, per dir meglio (alla luce del mutato contesto internazionale), anche del Parlamento, ma – ahimè – ormai non più solo di questo. In un quadro connotato da una “doppia fiducia”, quella che viene dalle... (segue)

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Le 'zone a burocrazia zero' tra principio di sussidiarietà, motivazione della legge e livelli essenziali delle prestazioni. Traendo spunto dalla sent. n. 232 del 2011

Secondo i giudici di Palazzo della Consulta la norma che introduce nell’ordinamento e disciplina le "zone a burocrazia zero" è costituzionalmente illegittima. Si tratta dell’articolo 43 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), come convertito... (segue)

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I conflitti tra enti

I conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni e tra Regioni, altrimenti definiti conflitti intersoggettivi, richiamano i sistemi di regolazione giudiziaria delle competenze negli Stati federali, nati in Svizzera, Germania ed Austria a cavallo tra il IX e il XX secolo e presentano notevoli analogie con il giudizio di costituzionalità in via principale; entrambi sono attivati... (segue)

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Evoluzioni di una competenza 'flessibile': i conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato

Opinione largamente condivisa in dottrina è che la competenza relativa ai giudizi sui conflitti di attribuzione tra poteri dello stato, attribuita alla Corte costituzionale dall’art. 134 Cost., sia caratterizzata da confini indeterminati e mobili. Tali indubbie caratteristiche del conflitto interorganico discendono in effetti sia dalla... (segue)

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Profili di illegittimità di una mediazione civile obbligatoria 'purchessia'


La disciplina della mediazione civile, introdotta con il d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28, è stata – da subito – investita da tanti e tali dubbi di legittimità costituzionale  da indurre, già solo per questo motivo, ad una riflessione sulla opportunità di introdurre, nel nostro sistema, strumenti alternativi di risoluzione delle controversie civili con carattere di generalità ed obbligatorietà. Quasi che, per quanto il sistema giudiziario italiano sia affetto da seri problemi... (segue)

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L'albo pretorio telematico

Nell’ultimo quinquennio, numerose sono state le riforme di carattere legislativo volte alla realizzazione di un effettivo avvicinamento delle istituzioni ai cittadini, di una più efficace comunicazione tra la pubblica amministrazione e questi ultimi, di una gestione più efficiente e trasparente e meno "burocratizzata" della cosa pubblica... (segue)

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