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Numero 8 - 18 aprile 2012 NORMATIVA [30]    GIURISPRUDENZA [19]    DOCUMENTAZIONE [7]

Politiche nazionali di riforma dei sistemi universitari e processo di integrazione europea: autonomia della didattica e accentramento della ricerca.

A partire dalla fine degli anni Ottanta alcuni tra i più importanti Paesi europei (tra cui Italia, Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera) varano significative riforme universitarie che presentano significative costanti che potremmo sinteticamente definire in due binomi: autonomia della didattica e accentramento della ricerca. Del resto ciò potrebbe apparire di per se intuitivo:  la gestione e l’organizzazione rispettivamente della ricerca e della didattica richiedono “politiche” dimensionali diverse. La ricerca per divenire realmente competitiva esige una scala sovranazionale, mentre i mutamenti dell’attività didattica, pur sospinti da processi di rilievo sovranazionale, mantengono carattere nazionale. Tuttavia ciò che è più rilevante è che le trasformazioni nell’uno e nell’altro settore sono state innegabilmente indotte dall’esterno dei singoli Paesi, ovvero questi sono stati in qualche misura “obbligati” a mutare i propri assetti interni per effetto di trascinamento. Sia le riforme della didattica, sia quelle della ricerca, infatti, sono scaturite ovvero si sono rafforzate nell’intreccio diretto o indiretto con il processo di integrazione europea. Questo, infatti, ha generato una sorta di sotto-processo di integrazione sia delle politiche degli Stati nazionali, sia delle politiche delle Università che su tale terreno si è snodato sostanzialmente dal Processo di Bologna (1999) alla Dichiarazione di Lisbona del 2007. Temporalmente esse hanno avuto momenti di sviluppo e di definizione diversi. Per prime si sono imposte all’attenzione le riforme dell’organizzazione interna che hanno introdotto modelli innegabilmente ispirati a quelli da tempo sperimentati nei Paesi anglosassoni con una serie di significative conseguenze: è aumentato notevolmente il livello di autonomia delle Università e si è trasformato, conseguentemente, il ruolo dello Stato (da regolatore a coordinatore e valutatore); negli organi di governo degli Atenei si sono introdotti membri “laici” (non accademici) che, in taluni casi, sono divenuti maggioranza; si è accentuato il ruolo di governo delle figure apicali dei diversi sottosistemi di cui lo stesso si compone. Quella che è stata giustamente definita “la riforma delle riforme” (e cioè l’autonomia), inoltre, si è modellata prevalentemente quale “autogoverno” delle comunità accademiche, incidendo così sugli assetti organizzativi, più che sulle modalità di erogazione della funzione didattica. Una esemplificazione efficace di quanto appena sottolineato si evince dalla considerazione che mentre, ad esempio, l’unità di misura del credito universitario, quale fondamento del riconoscimento reciproco dei percorsi universitari, si è affermata pressoché ovunque, le autorità istituzionali accademiche che presiedono alla sua affermazione, nonché le modalità con cui operano a tal fine, sono diverse... (segue)

La liberalizzazione delle farmacie: dubbi e interpretazioni fuorvianti

In tema di servizio farmaceutico, la conversione nella legge n. 7 del 24 marzo 2012, del decreto legge n. 1 del 24 gennaio 2012 suggerisce un doveroso esame dei suoi contenuti, attesa la loro portata riformatrice, ma anche per le perplessità che essi stanno suscitando, in quanto considerati dai più non propriamente funzionali a concretizzare le aspirazioni della... (segue).

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Un problème croissant et une solution problématique : la délimitation territoriale des pouvoirs dans l'Etat des Autonomies espagnol et l’utilisation de « points de rattachement »

L’État autonomique, ou État des autonomies, soit la formule habituelle, mais non officielle, dont on se sert pour désigner la structure territoriale de l’Espagne, repose sur la décentralisation du pouvoir politique et administratif vers les entités territoriales dénommées Communautés Autonomes (CCAA), et aussi...(segue)

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Il diritto di voto tra certezza e trasparenza della procedura elettorale e principî del favor voti e del favor partecipationis: l'interessante caso dell'ammissione diretta al voto ex DPR 223/67

Il complesso delle norme che il nostro ordinamento rivolge alla disciplina della materia elettorale è in buona misura ispirato dalla finalità di garantire certezza e trasparenza della procedura elettorale. Ciononostante, talvolta, prevale l'impressione che la complessità del quadro... (segue)

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Danno derivante da lesione di interesse legittimo e situazioni giuridiche soggettive.

Il presupposto dal quale muovono le presenti riflessioni è costituito dalla sensazione di disagio avvertita in occasione della lettura di molte delle decisioni che, negli ultimi anni, si sono via via succedute sul tema della tutela risarcitoria dei danni derivanti dalla lesione di interessi legittimi. Tale sensazione deriva, a sua volta, dalla impressione... (segue)

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