editoriale di Marcello Cecchetti
Pur in un contesto di apparente quanto generale inconsapevolezza, è ben difficile negare che la legge cost. n. 1 del 2012 contenga, tra le altre e ben più note novità relative all’introduzione in Costituzione del c.d. “principio del pareggio di bilancio”, alcuni elementi di rilievo tutt’altro che accessorio o marginale che assumono i connotati di una vera e propria contro-riforma dell’autonomia regionale e locale rispetto al testo costituzionale riformato nel 2001, in particolare sotto il profilo dell’autonomia finanziaria, ma con effetti di notevole impatto su tutto il sistema della forma di stato e sulla concezione stessa delle autonomie territoriali e della loro posizione costituzionale quali enti “costitutivi” della Repubblica ai sensi dell’art. 114 Cost. Con questa legge cost., infatti, vengono introdotti una serie di limiti nuovi e assai stringenti nei confronti delle autonomie, sia mediante la loro diretta – ancorché parziale – costituzionalizzazione, sia mediante l’affidamento a future specificazioni ad opera del potere legislativo unilaterale dello Stato da esercitarsi, in particolare, con la legge organica attuativa del nuovo art. 81, sesto comma, Cost. e con la legge annuale di stabilità prevista dalla legge n. 196 del 2009. Tutto ciò comporterà, in primo luogo, la naturale esigenza di un profondo ripensamento degli approdi fino ad oggi raggiunti dalla giurisprudenza costituzionale in tema di limiti alla potestà legislativa dello Stato in materia di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario in... (segue)