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Numero 21 - 17 novembre 2010 NORMATIVA [22]    GIURISPRUDENZA [22]    DOCUMENTAZIONE [14]

Tra nuova governance europea e crisi di governo. Chi si farà carico della stringente 'responsabilità europea'?

La metafora evangelica dell’amaro calice da bere, di fronte al quale anche il Salvatore ebbe le sue umanissime esitazioni, una delle più belle del Nuovo Testamento, è forse la più adeguata a descrivere i problemi derivanti dalla nuova governance economica europea che avanza nel silenzio quasi generale.
Tutti i responsabili italiani sono del resto abituati, come in quel decisivo episodio evangelico,  a sperare fino all’ultimo che si possa evitare di dover passare davvero per prove potenzialmente benefiche ma momentaneamente molto problematiche. Prima di realizzare meritoriamente l’aggancio con l’Euro, che accantonò l’incubo della secessione, alcuni sostengono che ci provò anche Romano Prodi, cercando inutilmente sponda in José Maria Aznar nel vertice di Valencia del 1996, anche se Prodi ha smentito: in ogni caso il tempo della decisione era ormai senza possibilità di uscita.
Ci proveranno forse ancora i governanti italiani che si presenteranno al Consiglio europeo di dicembre, provando magari a ottenere uno sconto sostanzioso e sanzioni non troppo rigide, ma le cifre di partenza non potranno essere edulcorate più di tanto e dalla loro crudezza occorre partire.
Stiamo esattamente parlando di impegni stringenti nel rapporto debito/Pil che al momento sono quantificati annualmente, secondo la proposta della Commissione, ma è simile quella della task force del Consiglio, di un ventesimo della differenza tra la media degli ultimi tre anni e il traguardo del 60 per cento.
Per il nostro Paese la media 2011-2013 è il 117,3%, che diviso 20 significa almeno una decurtazione annua del 2,865%, poco più di 49 miliardi di euro di tagli: questa è la cifra che ha fatto nell'Aula del Senato il 10 novembre il senatore Lauro (Pdl), mentre altri stimano in 45 miliardi l'impatto annuo...

A proposito della tutela della concorrenza: economia e diritto penale o economia di diritto penale?

La crisi — prima finanziaria, poi economica e infine sociale — che stiamo vivendo è certamente anche una crisi di regole: di inosservanza, disapplicazione, mancanza di regole. Ma non ci si può limitare al discorso sulle regole: giacché la crisi è anzitutto di valori. Lo stesso problema delle regole... (segue) 

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I criteri per l'applicazione e la determinazione delle sanzioni antitrust

La potestà sanzionatoria riveste nell’ambito della funzione di vigilanza dell’AGCM un ruolo assolutamente primario. La realtà dimostra purtroppo con sempre maggiore evidenza che l’effettività di un precetto è garantita soltanto attraverso un adeguato sistema sanzionatorio: la stretta correlazione precetto – sanzione (sulla quale si sono... (segue) 

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Il rinvio alle Camere delle leggi costituzionali. Alcuni spunti di riflessione


In assenza di precedenti la dottrina è incerta circa la possibilità per il Presidente della Repubblica di esercitare il potere di rinvio anche con riferimento a deliberazioni di leggi costituzionali.
Si è osservato in altra sede che il fatto che il potere di rinvio sia qualificato all'art. 74... (segue) 

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Il caso De Beers-Alrosa alla Corte di Giustizia: la presentazione di impegni nella disciplina antitrust e nuovi sviluppi in tema di Autorità garanti e sindacato giurisdizionale


Il caso De Beers/Alrosa, recentemente affrontato dalla Corte di Giustizia, consente una riflessione su alcune rilevanti tematiche in ordine al sindacato... (segue) 

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Il nuovo Patto di stabilità UE e l'esigenza di nuove regole per la sanità


L’attuale situazione di forte crisi economica e, conseguentemente, di funzionamento del servizio sanitario nazionale, oramai oberato dai debiti pregressi - a fronte della quale dovrebbe prendersi in seria considerazione una sua riformulazione legislativa- esige una analisi corretta... (segue)

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Il ruolo della Copaff nel sistema di governance del federalismo fiscale


L'art. 4 della l. n. 42/2009 prevede, nell'ambito della configurazione del sistema di governance del federalismo fiscale, la Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale, organo collegiale la cui istituzione, modalità di funzionamento e competenze... (segue) 

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Il pasticciaccio della 'ri-statizzazione' dei segretari comunali e provinciali


Dallo scorso 31 luglio l’Agenzia dei segretari non c’è più. Formalmente è rimasta la Scuola, ma, come si vedrà, è una finzione. Sono invece rimasti i segretari, la relativa normativa sulle funzioni ed i percorsi professionali, come pure la disciplina contrattuale.
 Per (modeste) ragioni di risparmio si è raccontato che era inutile tenere il consiglio di amministrazione centrale e quelli regionali, essendo meno costoso passare tali compiti al Ministero dell’Interno. Rispetto ai costi di tutti i consigli d’amministrazione mandati... (segue)

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La partecipazione dei comuni all'accertamento dei tributi erariali


Gli articoli 25 e 26 della legge delega n. 42 del 2009 sul federalismo fiscale prescrivono, fra i principi ed i criteri direttivi che devono ispirare i decreti delegati attuativi del federalismo, una forte collaborazione fra Stato, Regioni ed Enti locali per le attività di contrasto all’evasione ed attribuiscono alle Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate il ruolo di centro nel nuovo sistema gestionale dei tributi erariali e locali
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  • Come si determina la materia di cui all'art. 117 Cost.


    L’articolo 117 della Costituzione ripartisce la potestà legislativa tra Stato e Regioni secondo il criterio della “materia”.
    Il concetto di materia si individua agevolmente attraverso l’elencazione che il legislatore costituente ne fa nello stesso art. 117. Da tale elencazione si evince che si tratta di un concetto ampio, non determinabile a priori, e che deve essere necessariamente e tassativamente previsto. Può trattarsi di beni materiali o immateriali, di rapporti giuridici, di status, di livelli, e così via dicendo. In ogni caso, comunque, si tratta di un oggetto, materiale o immateriale, che è... (segue) 
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