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Numero 4 - 23 febbraio 2011 NORMATIVA [25]    GIURISPRUDENZA [34]    DOCUMENTAZIONE [28]

L'Europa e il vento del Mediterraneo

In questi giorni di eventi tumultuosi lungo le coste del Mediterraneo, diventa lampante e quasi tangibile l’affermazione per cui i confini tra politica interna e politica estera si sono fatti labili. I cittadini europei sono già abituati a vivere in un contesto politico ed economico ibrido, in cui si mescolano costantemente il livello nazionale, quello dell’Unione europea e quello internazionale o globale. Eppure, questi intrecci stanno diventando così frequenti e intensi da costringerci a cambiare prospettiva.
Nel 2010, la coesione interna all’Unione europea è stata messa seriamente in dubbio dalla crisi acuta che ha colpito alcuni paesi dell’eurozona: su tutti, la Grecia. Il problema greco, se visto anche nell’ottica delle difficoltà del Portogallo e delle molte aspettative deluse per la Spagna, ha reso evidente una questione ben più ampia, cioè quella degli squilibri tra il “nucleo” tedesco dell’euro e la “periferia” mediterranea.
L’Europa – intesa come gruppo coeso con capacità decisionali forti – è in un certo senso più piccola della UE e perfino dell’eurozona, ma in un altro senso può considerarsi più grande poiché è parzialmente integrata con paesi non-membri, a cominciare dalla Turchia. In ogni caso, gli europei risentono direttamente di processi economici, sociali e politici che si svolgono oltre le frontiere dell’Unione: si pensi ai flussi migratori come anche ai legami energetici e dunque infrastrutturali, cioè ai quei fenomeni che creano un’interdipendenza di tipo permanente.
Questo dato di fondo è drammaticamente confermato dagli eventi in corso. La storia del Nordafrica (e forse dell’intero Medio Oriente) ha subito all’inizio del 2011 una di quelle rare accelerazioni che segnano dei punti di svolta – con esiti necessariamente aperti. Un ricambio al vertice dello Stato che sia innescato da rivolte popolari, come in Tunisia e poi in Egitto, contraddice vari assunti consolidati. A fronte di cambiamenti che possono produrne a loro volta molti altri, l’Europa si è trovata non soltanto sorpresa, ma anche stranamente priva di idee concrete e strumenti efficaci per esercitare un’influenza significativa su eventi a pochi chilometri dalle sue coste meridionali
A onor del vero, siamo di fronte ad un problema che non è certo esclusivamente europeo: le svolte tunisine ed egiziane, i convulsi e sanguinosi eventi libici, e gli sviluppi più embrionali in altri paesi (come Yemen, Bahrein, Algeria, Marocco), pongono dei complessi dilemmi strutturali sia alla regione sia alle potenze esterne con interessi nella regione. Lo conferma, tra l’altro, l’atteggiamento piuttosto ondivago e a tratti imbarazzato anche di Washington. Le scelte di policy sono difficili in condizioni di incertezza così marcata.
 Il fenomeno a cui stiamo assistendo sulla sponda Sud non è necessariamente...

Il potere di scioglimento: formalmente presidenziale, sostanzialmente governativo

Partiamo dal dettato costituzionale. L’art. 88 Cost. riconduce l’atto di scioglimento alla titolarità del Presidente della Repubblica. Solo il Capo dello Stato, infatti, «può» sciogliere le Camere osservando tre limiti: uno di natura sostanziale e due di natura procedurale. Per quanto riguarda il limite sostanziale, il secondo comma dell’art. 88, come modificato dalla l. cost. n. 1 del 1991, dispone che il Presidente non possa sciogliere le Camere «negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in... (segue) 

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Intangibilità delle frontiere e protezione dei legami familiari del minore straniero. Contrasti interpretativi e approdi giurisprudenziali.

In Europa il contrasto dell’immigrazione irregolare impegna ormai da molti anni gli stati occidentali. Il progressivo intensificarsi, per frequenza e consistenza, dei…  (segue)

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Tendenze comuni in Europa (est e ovest) nella recente giurisprudenza costituzionale in materia di controlimiti


È noto a tutti come le Corti costituzionali dei Paesi membri dell’Unione europea abbiano avuto – e continuino ad avere – un ruolo cruciale nel precisare il rapporto tra i rispettivi ordinamenti nazionali e l’ordinamento comunitario. Il loro contributo non si limita peraltro solo alla definizione del regime delle fonti (collocazione del diritto comunitario... (segue)

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Elettorato passivo: quali limiti? Ricostruzione e critica di un diritto in evoluzione (a proposito della sentenza della Corte costituzionale n. 283/2010)


Il diritto di elettorato, inteso sia in senso attivo che passivo, rappresenta uno dei diritti fondamentali dell’individuo ed, in quantotale, qualsiasi sua restrizione è tenuta a rispettare dei rigidi canoni, affinché essa si possa ritenere legittima e “ragionevole”. Tale principio emerge in maniera evidente dall’esame della sentenza in commento, la quale offre innumerevoli spunti... (segue)

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  • I 150 anni della dell'unità d'Italia e la dinamica istituzionale italiana tra società civile classe dirigente


    (...) La celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia ha confermato, proprio in questi giorni ed in maniera palese, come il recupero di una simile ricorrenza sia altamente problematico. Partiamo dalle origini recenti della questione, per poi risalire a quelle più risalenti, che spiegano le ragioni delle tensioni e delle ambiguità. Nel 2007 il Governo di Romano Prodi, in previsione dell’anniversario in questione, istituì il Comitato interministeriale per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’ItaliaL’esito delle elezioni del 2008 e la formazione del IV Governo Berlusconi aveva obbiettivamente rallentato l’attività del Comitato e dell’Unità di missione, deputata alla preparazione delle celebrazioni, che con ordinanza PCM n. 3772 del 19 maggio 2009 si era trasformata in Unità tecnica di missione operante presso il Segretariato generale della PCM.  Venerdì 28 gennaio 2011, sulla base del terzo comma dell’art. 7 bis, aggiunto in sede di conversione del decreto legge 30 aprile 2010, n. 64 sulla Fondazioni liriche, il Consiglio dei ministri aveva finalmente annunciato...   (segue)
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  • Che fare il 17 marzo?

    La celebrazione dei 150 anni di unità italiana è avvenuta finora in sordina, relegata in ambienti culturali più volti al passato che al futuro, con uno scarso appeal sull'opinione pubblica più ampia: e se si fa mente locale non solo sullo stato delle nostre istituzioni e dei nostri partiti, ma anche sulla chiusura autoreferenziale della nostra cultura, non ci si può stupire che questo sia il punto di approdo. E tuttavia è giusto celebrare questo "tondo" e significativo anniversario dell'unità. Ma per far ciò in modo serio ed equilibrato, occorre prendere le mosse dal fatto che, al netto di tutte le polemiche sulle modalità con cui è stata raggiunta... (segue)

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  • Il servizio idrico integrato

    Il tema delle disciplina dei servizi pubblici locali è al centro di un acceso dibattito sin dall’inizio del novecento. L’argomento assume un’importanza cruciale dal momento che l’adesione ad una delle molteplici soluzioni prospettate racchiude una differente concezione dell’evoluzione del mercato sotto il profilo della sua “apertura” alla presenza di forze imprenditoriali private.
    Un primo significativo intervento del legislatore si registra con la legge 103/1903 (c.d. Legge Giolitti) che veniva a colmare un vuoto normativo disciplinando, attraverso regole amministrative e organizzative, una materia di importanza... (segue)

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  • Recensione al manuale di Diritto parlamentare di Renzo Dickmann


    La difficoltà di scrivere un buon manuale di Diritto parlamentare dipende in larga misura dalla peculiarità di questa branca del diritto pubblico, profondamente condizionata - non solo nella fase della produzione, ma anche in quelle della interpretazione e applicazione – dalla natura eminentemente politica dei rapporti disciplinati. La dimensione storica, quella politologica e quella sociologica dei rapporti in questione inducono infatti, talvolta, chi si cimenta nel tentativo di redigere un volume di Diritto parlamentare con finalità didattiche a smarrire... (segue)
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