
Le proposte di revisione «organica» della Costituzione - occorrenza periodica nel dibattito politico in Italia quando si fanno più pressanti i fattori di crisi - presentano oggi alcuni tratti che possono dirsi consolidati e conducono a implicazioni prevedibili. Esse suscitano, invero, reazioni ideologicamente molto connotate, le quali, anche quando provenienti dai «chierici» del costituzionalismo, tali per collocazione accademica, oscurano la linearità dell'argomentazione giuridica a vantaggio delle prese di campo «militanti» (salva la possibilità che il campo trasmuti in ragione della variabile posizione istituzionale e politica del singolo «chierico» operante o dichiarante, poiché è nella tradizione nazionale vedere, non di rado, i «chierici» prestati o prestarsi a varie funzioni). Possono essere difficilmente considerate capaci di condurre a mutamenti profondi, poiché mai si realizza l'ambizione - da tutti dichiarata in principio - di riprodurre, in vista delle modifiche proposte e tra i nuovi soggetti politici, le condizioni originarie di coesione alla base del «patto costituzionale» vigente. L’inesorabile mancato conseguimento degli obiettivi maggiori che esse prospettano rende non praticabili o allontana anche gli interventi più limitati che sarebbero necessari a migliorare la funzionalità del sistema. Siffatto «ordinario insuccesso» può perfino risultare rassicurante (fatta la tara dell'enorme dilapidazione di risorse che comporta, a partire dallo spreco di tempo parlamentare), per quanti, spesso... (segue)
Da tempo la dottrina amministrativistica segnala la correlazione tra governo dell’energia e tutela della salute e dell’ambiente. Obiettivo del presente studio è quello di contribuire alla riflessione sulle relazioni tra salute, ambiente e governo dell’energia in contesti caratterizzati... (segue)