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di Micol Barnabò
La nuova competenza consultiva della Corte europea dei diritti dell’uomo alla luce del Protocollo n. 16 alla Convenzione dei diritti dell’uomo
Il Protocollo n. 16 alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (di seguito, CEDU) è stato adottato il 10 luglio 2013 da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ed aperto alle firme il 2 ottobre 2013. Con esso si introduce nel sistema regionale europeo di tutela dei diritti dell’uomo un nuova competenza consultiva della Corte europea, ispirata al modello del rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea disciplinato all’art. 267 TFUE. L’adozione del Protocollo n. 16 si inserisce nel più ampio processo di riforma della Corte europea dei diritti dell’uomo, che da numerosi anni impegna i diversi attori del sistema convenzionale. Il prestigio acquistato nel corso degli anni dalla Corte europea, e il suo indiscutibile successo, hanno generato una massa di ricorsi individuali che supera le capacità di risposta della Corte stessa. Di qui l’esigenza di rinvenire strumenti di riforma atti a garantire una tutela effettiva dei diritti umani all’interno del sistema convenzionale. Una prima importante tappa del processo di riforma è rappresentata dall’entrata in vigore del Protocollo n. 14 alla CEDU nel 2010, mentre le successive tre Conferenze di alto livello sul futuro della Corte hanno portato alla recente adozione del Protocollo n. 15 e del Protocollo. n. 16... (segue)
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