
Concettualizzare il diritto all’istruzione – asseriva oltre tre lustri fa Katarina Tomaševski, in qualità di primo Relatore Speciale sul diritto all’istruzione della Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani – non ha sortito esiti apprezzabili, come attestato dall’assenza di una risposta cristallina a una domanda semplice: quando può dirsi pienamente realizzato il diritto all’istruzione? Astraendo dall’intento di esplicare esaustivamente le plurime dimensioni chiave del diritto in questione, è prodromicamente bastevole acquisire cognizione di una verità oggettiva, di un fatto considerato nella sua datità: un’istruzione efficace, pertinente e di alta qualità tende ancora a configurarsi quale imponente sfida per molti Stati. Leitmotiv ricorrente, questo, che affiora con limpidezza dall’analisi dei dati provenienti anche dalle più recenti indagini statistiche volte a monitorare l’implementazione del basilare diritto all’istruzione, l’effettività del quale è esposta al rischio di tramutarsi in pura e semplice ipotesi al cospetto di un quadro non confortante come quello che continua a qualificare significativamente, ma non unicamente, i Paesi latino-americani. La frase biblica «non v’è nulla di nuovo sotto il sole» (traduzione dalla locuzione latina nihil sub sole novum) contenuta nel libro dell’Ecclesiastae, che ne condensa la saggezza, è calzante per prendere atto con rammarico che quanto si auspicherebbe fosse diverso da una determinata realtà è, al contrario, identico a essa, e che il divario sussistente tra siffatta realtà e il referente discorso giuridico è chiaro e netto. Di fatto, non sono ravvisabili al riguardo progressi sostanziali, e tantomeno decisivi, laddove palesi si rivelano le «questioni pendenti»– in particolare negli Stati lungamente segnati da dittature militari, conflitti armati interni e repressioni, implicati la degradazione e il misconoscimento dei diritti umani e lo speculare incremento di disparità e di disuguaglianze –, quale portato di tensioni, tuttora insanate, tra continuità e rottura con il precedente modello tecnocratico egemonico, tra mercificazione e democratizzazione del sapere... (segue)
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