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Numero 20 - 24 ottobre 2012 NORMATIVA [25]    GIURISPRUDENZA [27]    DOCUMENTAZIONE [30]

Mitologie federaliste ed esperienza del regionalismo

Accorpare le Regioni, facendone un’entità radicalmente diversa: sono troppo piccole e disfunzionali. Sopprimere le Regioni, incentrando il sistema solo sui Comuni: sono troppo grandi, anche per questo estranee ai caratteri originari dell’ordinamento italiano come prodotto storico, e sono inevitabilmente corrotte. Non sopprimere tutte le Regioni, ma solo alcune, come la Regione Lazio, il focolaio maggiore dell’infezione, lasciando interamente campo alla Città metropolitana e a Roma Capitale. Sottoporre a sanzione le Regioni: non solo le persone incardinate nei loro apparati, non solo gli organi in carica pro-tempore, ma proprio l’Ente che, secondo l’art. 114 Cost., contribuisce a “costituire la Repubblica”, assoggettandolo, per decreto-legge, a misure restrittive, così urgenti da consentire decisioni “derogatorie” al quadro delle norme costituzionali e invasive della competenza statutaria regionale. Misure che le Regioni stesse accettano di buon grado, impegnandosi a non ricorrere alla Corte costituzionale, nella consapevolezza dell’ondata di discredito che le investe: una sorta di “contrattazione di legittimità”, che crea una “zona franca provvisoria” dalla giurisdizione costituzionale per via di tacito accordo in sede politico-istituzionale.   Questo quanto si è ascoltato nelle sedi della decisione politica, è risuonato nelle aule parlamentari, è stato (parzialmente) praticato innanzi all’incombere della nuova “questione morale”. Da asserzioni e pratiche siffatte è parso emergere, nei decisori politici, un sentimento di sorpresa e di disillusione, quasi che essi, dopo essersi lungamente affaticati intorno al fenomeno e averlo orientato con variabile successo, giungano oggi al disvelamento, alla conoscenza del noumeno, alla Regione come cosa in sé, un’entità dei cui tratti e della cui stessa esistenza non avevano conoscenza e dunque non sono responsabili. E, riconoscendone la negatività, ne meditano la soppressione. Insieme e conseguentemente, dismettono l’idea federalista... (segue)

Il secondo correttivo del codice del processo amministrativo

Nella G.U. del 18 settembre 2012 è stato pubblicato il d.lgs. 14 settembre 2012 n. 160, recante disposizioni correttive e integrative del codice del processo amministrativo (d.lgs. 2 luglio 2010 n. 104, d’ora innanzi c.p.a.). ... (segue)

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Un fiscal council in Parlamento

L’articolo 1 della legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1, “Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale”, sostituisce integralmente il testo dell’articolo 81 della Costituzione, recante la disciplina del bilancio dello Stato. Il comma sesto del nuovo... (segue)

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Il contesto comunicativo euro-nazionale: alla ricerca di un ruolo (cooperativo) delle corti costituzionali nella rete giudiziaria europea

Nel processo in atto di convergenza interordinamentale risulta del tutto naturale registrare una serie  crescente di riferimenti incrociati nelle (e tra le) giurisprudenze degli organi giudiziari europei e nazionali. Vuoi per esigenze interpretative... (segue)  

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Il controllo politico sul principio di sussidiarietà europea: “prove tecniche” per un dialogo interparlamentare nello scenario post-Lisbona

Il 12 settembre 2012 il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, con una lettera  indirizzata al Presidente del Parlamento europeo, ha comunicato l’intenzione della Commissione di “ritirare la sua proposta di regolamento sull’esercizio del diritto di promuovere azioni... (segue)

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Il trasporto pubblico locale ai tempi della crisi: il punto dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 199/2012 ed il Decreto c.d. spending review (d.l. n. 95/2012)

 La tempesta finanziaria che ha colpito il nostro Paese in questi mesi sembra aver sollevato un’onda lunga di modifiche ordinamentali che sta interessando un po’ tutti... (segue)

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La conformità della riforma delle province alla carta europea dell’autonomia locale

Il ridimensionamento delle Province italiane e di analoghi enti locali intermedi in altri paesi europei  ha dato scaturigine, circa un anno e mezzo fa, ad un procedimento di controllo politico... (segue)

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Spending review e società finanziarie regionali

L’art. 4 del d. l. n. 95/2012, convertito dalla l. n. 135/2012 (noto alle cronache come cd. decreto sulla “spending review”), contiene disposizioni sintetizzate sotto la rubrica “Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società.... (segue)

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Pubblicità o segretezza delle sedute di gara nei settori speciali

Costituisce un principio generale dell’ordinamento quello per il quale le sedute di gara preordinate all’aggiudicazione di appalti pubblici devono essere caratterizzate dalla pubblicità delle relative operazioni. Tale principio discende direttamente da quegli obblighi di trasparenza ed imparzialità dell’azione amministrativa che in materia di contratti... (segue)  

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Francia, una «Rèvolution culturelle»? La possibile evoluzione della politica culturale francese alla luce dell’affermazione elettorale della sinistra di Hollande.

Al primo turno delle elezioni presidenziali, il popolo francese, trovandosi a dovere scegliere fra ben dieci candidati , con un tasso di partecipazione addirittura del 79,47%, ha distribuito i suoi voti... (segue)

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Cahiers français: le innovazioni incrementali della Quinta Repubblica già a regime e quelle possibili per domani

La rivista "Cahiers français", edita da "La documentation française" tenta un bilancio della V Repubblica a quattro anni dall'ampia riforma che ha investito il testo costituzionale e in vista di possibili ulteriori innovazioni. Nell'introduzione Céline Persini ritiene le trasformazioni "profonde" e tuttavia di carattere... (segue)

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  • Le nuove misure di deflazione del contenzioso amministrativo: prevenzione dell’abuso di processo o diniego di giustizia?

    Nelle ultime settimane il Governo ha concepito due nuove misure economiche dirette ad aggravare l'accesso alla tutela davanti al giudice amministrativo, in assoluta disarmonia con gli altri sistemi europei (la Spagna e la Germania non prevedono ad oggi alcun “prezzo” di accesso alla giustizia, mentre in Francia si chiede una marca di 35 euro, da cui sono peraltro esenti diverse categorie di giudizi). Il d.lgs. 14 settembre 2012 n. 160, di approvazione del secondo decreto correttivo del codice del processo, aggiungendo un inciso al comma 1 dell'art. 26 (dedicato alle “spese di giudizio”)... (segue)
     
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