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FOCUS - Africa N. 1 - 21/07/2017

 Gli Strumenti dell’Unione Europea per promuovere la migrazione circolare tra obiettivi di sviluppo e interessi economici degli Stati membri.

La migrazione, ovvero il fenomeno di spostamento di un individuo dal paese di origine ad un paese in cui si trasferisce per svolgervi attività lavorative o di formazione, può assumere diverse configurazioni relativamente al fattore temporale. La migrazione può essere, infatti, permanente, oppure comportare una residenza temporanea seguita da un rientro definitivo nel paese di origine (return migration o one shot circularity). La migrazione temporanea è in genere concepita in termini “lineari”. Invece, nel caso della migrazione circolare lo spostamento tra paese di origine e paese ospitante assume un carattere ripetitivo o ciclico. La migrazione circolare, che come fenomeno spontaneo è sempre esistito, è entrata nel mainstream del discorso pubblico sull’immigrazione, come fenomeno da regolare, per limitarne gli effetti negativi e ampliarne quelle che si ritengono ricadute positive nei paesi di origine e in quelli di destinazione2. Tra gli aspetti positivi si annoverano la soddisfazione di temporanee carenze di manodopera nei paesi ospitanti, la diminuzione di pressioni demografiche nei Paesi di origine (se in via di sviluppo), le rimesse dei migranti utilizzate come fonte di investimenti... (segue)



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