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NUMERO 25 - 09/09/2020

 Referendum costituzionale: le ragioni del sì e del no

Fra qualche  giorno andremo a votare per la quarta volta  un referendum costituzionale, ai sensi dell’art. 138 Cost., dopo quelli sulla riforma del Titolo V (2001), la cd. devolution presentata dall’allora maggioranza di centro-destra (2006), la riforma presentata dalla allora maggioranza di centro-sinistra (2016). Il primo referendum approvò la riforma, i secondi due bocciarono il testo di legge costituzionale approvato dal Parlamento. Oggi il tema è la riduzione del numero dei parlamentari da 945 a 600 (in realtà, c’è anche la stabilizzazione costituzionale della interpretazione maggioritaria circa il numero dei senatori a vita di nomina presidenziale, che non può mai superare i cinque). Dopo mesi di silenzio, si è sviluppato - specie tra i costituzionalisti - un dibattito serrato, che ha visto assumere posizioni differenziate. Come Vice-Presidente dell’Associazione italiana dei costituzionalisti ho ritenuto preferibile non prendere posizione pubblica su di un scelta che è necessariamente binaria tra il Sì e il No. federalismi, dopo un confronto in Direzione e in Redazione, e dopo alcuni interventi ospitati già nei mesi scorsi, ha chiesto una serie di contributi (non ai membri della Direzione e della Redazione della Rivista, non ai membri del Direttivo dell’Associazione, non a colleghi con incarichi politici solo a docenti di materie pubblicistiche - senza che ciò voglia sminuire il valore del contributo che anche altre discipline e altri punti di osservazione possono portare al dibattito, ma per rispettare la specificità della Rivista). Nel chiedere i contributi, abbiamo cercato di tener conto dell’equilibrio tra Sì e No, tra generi, tra sfumature politiche e culturali.

Comunque vada a finire, delle conseguenze del voto e  dei possibili interventi che si renderanno opportuni o necessari ne parleremo, con cognizione di causa, a partire dal 22 settembre. (bc)

Giuditta Brunelli Una revisione senza qualità (riformatrice)
Ginevra Cerrina Feroni Si può fare finta che tutto sia come prima? Le ragioni di un NO al referendum sulla riduzione dei parlamentari
Marilisa D'Amico Una nuova stagione di riforme costituzionali 'a tappe' e le sue insidie
Giovanna De Minico No a una riforma ingannevole
Carlo Fusaro SI/NO, una scelta politica impegnativa ma di grande semplicità: si sceglie da cittadini, non da costituzionalisti
Giorgio Grasso La riduzione del numero dei parlamentari: un’opportunità a cui non rinunciare a cuor leggero
Ludovico A. Mazzarolli Le ragioni del «no» al referendum ex art. 138 Cost. del 20 e 21 settembre 2020, esposte da chi, pur senza grandi entusiasmi, ha deciso di votare «sì».
Ida Angela Nicotra La riduzione del numero dei parlamentari: un’opportunità per il rilancio della rappresentanza.
Valerio Onida Le ragioni di un sì
Andrea Pertici La riduzione del numero dei parlamentari: la lunga ricerca del numero perfetto tra rischi e opportunità
Andrea Pisaneschi La banalizzazione della Costituzione
Marco Plutino L'antipolitica è arrivata alla Costituzione. Fare argine può costituire un punto di svolta.



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