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Numero 14 - 13 luglio 2011 NORMATIVA [18]    GIURISPRUDENZA [16]    DOCUMENTAZIONE [40]

La giustizia costituzionale in trasformazione: la Corte tra giudice dei diritti e giudice dei conflitti. Introduzione

L'incontro dell'11 luglio presso la Facoltà di Scienze Politiche, sociologia e della comunicazione - che ha e vuole conservare carattere seminariale e di prima discussione - nasce dalle riflessioni compiute sul tema della "giustizia costituzionale in trasformazione" all'interno del gruppo dei giovani studiosi e ricercatori che lavorano nell'ambito delle cattedre di diritto pubblico e di diritto costituzionale comparato della Facoltà di scienze politiche della Sapienza, del corso di laurea in scienze dell'amministrazione presso la medesima Facoltà e della rivista "federalismi.it".Punto di partenza è stata l'osservazione di alcuni fenomeni che hanno interessato negli ultimi dieci-quindici anni la giustizia costituzionale nel nostro paese (in collegamento con quanto sta avvenendo anche in ambito europeo). In primo luogo, va ricordato che la tecnica interpretativa della "interpretazione conforme a costituzione" (su cui si sofferma G.Laneve) - pur di risalente teorizzazione - ha trovato proprio nell'ultimo decennio un riconoscimento, un ampliamento ed una diffusione non immaginabili. In un contesto in cui qualche autore ritiene addirittura che la valutazione dell'impossibilità della interpretazione conforme sia diventata il "terzo" requisito della sollevazione della questione di legittimità costituzionale, e in cui la Corte è giunta a ritenere che l'obbligo di interpretazione conforme prevale addirittura sulla richiesta di incostituzionalità della disposizione su cui si sia creato un diritto vivente incostituzionale, il tema non è più solo quello, in qualche modo tradizionale, della condivisione tra giudice costituzionale e giudici comuni del compito di interpretazione della Costituzione. La questione non è più dunque solo quella di chi sia la vestale della costituzione e chi della legge: siamo ormai andati più in là... (segue) 

Dialogando con Franco Modugno sul fondamento dell'abrogazione... e dintorni

La scelta metodica della forma dialogica come strumento di espressione e trasmissione del riflettere rimonta, come si sa, alle origini della nostra civiltà. È, infatti, la filosofia greca antica, in specie Socrate e Platone, a farne l'involucro elettivo del pensare, per Socrate, del pensiero, per Platone. Già metodica della precarietà del vero, nel primo, si fa, nel secondo, più che mezzo di persuasione, metodo di ricerca aperta proprio di una comunità di parlanti, teso all'acquisizione di una verità di cui ognuno è privo, ma che può essere attinta da ciascuno attraverso la reminescenza, quale forma di arricchimento spirituale per cui... (segue)

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La disabilità fra 'sanità' e 'assistenza' (ovvero fra le omissioni della politica e le innovazioni dell'amministrazione sussidiaria)

Parafrasando la celebre intuizione estetica formulata da Hans Urs von Balthasar nella seconda metà del secolo trascorso (“Il tutto nel frammento”), verrebbe da dire che, per molti versi, il tema della tutela sociale del disabile non si ponga tanto come frammento del tutto, atteso che non sembra ripetere nel proprio ambito le ragioni fondanti il sistema da cui trae origine; al contrario... (segue)

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Sistemi elettorali e interpretazione dei poteri presidenziali

È noto oramai che per definire il funzionamento della nostra forma di governo non bastano le disposizioni costituzionali ma occorre necessariamente far riferimento a disposizioni legislative (e in particolare alle leggi elettorali) e talvolta anche ad alcune prassi che negli anni hanno caratterizzato il comportamento degli attori politici. Detto in altri termini, per poter determinare in maniera puntuale i rapporti che intercorrono tra gli organi, è necessario considerare sia le regole che le regolarità... (segue)

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Il legislatore interviene (ancora) in materia di demanio marittimo

I principi comunitari in tema di libertà di stabilimento e tutela della concorrenza hanno di recente indotto il legislatore, statale e regionale, a intervenire ripetutamente nella disciplina dell'occupazione e dell'uso del demanio... (segue)

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Sui profili di contrasto tra la direttiva rimpatri e la procedura italiana di espulsione dei migranti irregolari. Considerazioni sul caso El Dridi

Il 28 aprile 2011 la Prima Sezione della Corte di giustizia dell’Unione europea ha reso un’importante sentenza nel caso Hassen El Dridi, inserendosi nel percorso inaugurato dalla Grande Camera con la decisione del caso Kadzoev... (segue)

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Le quote di ingresso degli stranieri nella riforma federale. Riflessioni sull'opportunità di affidare maggiori competenze a livello regionale

I recenti mutamenti intervenuti negli scenari di politica internazionale e nel governo dei Paesi nordafricani hanno posto l'Italia di fronte alla necessità di sostenere l'ingresso improvviso di un alto numero di stranieri rifugiati e richiedenti asilo. Questa situazione emergenziale ha costretto le autorità statali a interrogarsi sulla possibilità di trasferire i migranti... (segue)

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