Obiettivo del presente contributo è quello di indagare il ruolo assunto dalla rete e dagli strumenti che questa importa sulla realtà giuridico-sociale. Innanzitutto, è possibile porre a sistema Internet, inteso quale mezzo di comunicazione, e l’individuo, che può ricorrervi per esprimere le proprie opinioni in modo efficace e diretto. Come noto, lo sviluppo di nuove tecnologie ha modificato lo scenario delle modalità di comunicazione e di informazione tra individui, anche a grande distanza tra di loro. L’affermazione del web, che ha fatto progressivamente seguito a quella degli strumenti di propaganda televisiva, sembra aver contribuito alla definizione di meccanismi di interazione nuovi nella società contemporanea. La Rete, in questo modo, diviene uno strumento di espressione della volontà dell’individuo, non solo come singolo, ma più ampiamente nelle formazioni sociali in cui vive e forma le proprie relazioni interpersonali. In questo senso, emerge chiaramente il legame tra l’affinamento di nuovi strumenti tecnologici e i processi decisionali democratici, nel ruolo attivo dei cittadini nei rapporti con il decisore politico. Le nuove tecnologie superano i corpi intermedi tradizionalmente deputati alla rappresentanza popolare in sede parlamentare – i partiti politici – per accorciare il divario esistente tra governati e governanti. La partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese, grazie alle innovazioni tecnologico-digitali, che hanno dato prova nel corso degli anni di possedere un tasso di adattabilità alle contingenze storiche, non si esaurisce più nel momento del voto espresso in occasione dell’elezione ma prosegue lungo tutto il mandato politico dei governanti, di modo da produrre un processo di condizionamento circolare, che parte dalle pubblicità sulle misure adottate, e sulla base di queste consente ai cittadini di controllare e di supervisionare l’efficacia e l’efficienza delle opzioni politiche prescelte. D’altra parte, lo stesso Consiglio d’Europa, nella Raccomandazione (2009)1 sull’Electronic Democracy del 18 febbraio 2009, sottolineava l’importanza delle nuove tecnologie come strumento di cerniera tra gli elettori e gli eletti (“ …can lead, on the one hand, to a better understanding of public opinion and people’s needs by policy makers”). Come si cercherà di argomentare più diffusamente nel prosieguo, il mondo virtuale finisce per calarsi su quello reale, pur senza coincidere del tutto con quest’ultimo, e consente di amplificare le possibilità di comunicazione tradizionali e di aggiungerne di nuove. In questo, il punctum crucis è quello di individuare la reale portata da riconoscere ad Internet, se quella di mezzo al fine di veicolare la comunicazione politica o quella di autonomo “soggetto”, in grado – con evidente eterogenesi dei fini – di modificare gli assetti costitutivi degli agenti politici che vi fanno ricorso. Entrambe le definizioni, ad ogni modo, rivelano la ricchezza della Rete nell’ordinamento contemporaneo, ossia quella di giovarsi di codici operativi propri e di regole diverse e parallele rispetto a quelle identificabili nella realtà materiale… (segue)
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