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FOCUS - Dimensioni ed effettività del potere regolamentare N. 2 - 27/11/2017

 Contributo sul Potere regolamentare delegato a proposito di diritto vivente regolamentare

Lo studio delle dimensioni del potere regolamentare così come sviluppatosi nell’ordinamento italiano non può non passare attraverso le questioni più problematiche che hanno riguardato da un certo punto della storia repubblicana un tipo particolare di regolamenti governativi, vale a dire i regolamenti di delegificazione.  In effetti, sul piano storico, lo sviluppo della delegificazione è strettamente connesso alla questione del fondamento del potere regolamentare nell’ordinamento costituzionale italiano. Nel dibattito pre-repubblicano sulla teoria delle fonti normative tutti i regolamenti venivano intesi quali ‘delegati’, (distinguendo ulteriormente dai regolamenti delegati in senso stretto:  il primo tipo autorizzato ad intervenire dalla legge in materie non disciplinate dalla stessa, il secondo tipo   autorizzato a modificare le leggi che già disciplinavano le materie ) perché, nonostante fosse previsto nello Statuto Albertino, il potere regolamentare aveva bisogno in ogni caso di legittimarsi in una legge formale. La prima disciplina del potere regolamentare risale alla legge n.100 del 1926, che sistemò per la prima volta le tipologie di regolamenti che già venivano ex facto adottate secondo le indicazioni della dottrina giuspubblicista dell’epoca e dei pareri del Consiglio di Stato. I regolamenti delegati non vennero espressamente regolati perché si ritenne che il Legislatore era libero nell’attribuire con fonte primaria, caso per caso, l’autorizzazione a regolare determinate materie e a produrre effetti tipici, fino completamente ridefinizione con la legge 23 agosto 1988, n.400. A fronte degli studi classici e della vastissima letteratura sul tema, con queste brevi riflessioni si tenterà di fornire uno spunto sull'attuale stato dei controlli sui regolamenti delegati. Partendo da una premessa: nonostante il fenomeno della fuga dal regolamento, la delegificazione  rappresenta il 60% della produzione regolamentare (gli ultimi dati dal rapporto sullo stato della legislazione : 601 sono gli atti normativi di rango primario o derivanti da processi di delegificazione emanati nei primi quattro anni della XVII legislatura, dal 15 marzo 2013 al 15 marzo 2017,  27 regolamenti di delegificazione, i provvedimenti che prevedono l’autorizzazione alla delegificazione sono 19.  Alla data del 15 marzo 2017, sono stati pubblicati in “Gazzetta Ufficiale” 27 regolamenti di delegificazione. I dati dell’osservatorio sulla legislazione dimostrano come la delegificazione, e le sue imprevedibili declinazioni, rappresenti una zona d’ombra della sistematica delle fonti normative. Significativo è il fatto che tuttoggi i processi di delegificazione rappresentino uno snodo problematico sia rispetto all'incidenza sulla forma di governo, sia soprattutto rispetto ai controlli sui regolamenti delegati alla luce della forte distorsione della prassi dal modello normativo definito dal comma 2 dell'art.17 legge 23 agosto n.400 del 1988... (segue) 



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